Giovanni Tricca, Presidente della Camera di Commercio di Arezzo,
è dal luglio 2011 alla guida di Unionfiliere, l’Associazione del siste-
ma camerale per la valorizzazione delle filiere del made in Italy,
nata, anche a seguito di una forte sollecitazione proveniente da
Unioncamere, dalla fusione di Assicor e Itf, i preesistenti organismi
delle Camere di Commercio per la valorizzazione, rispettivamente,
delle filiere oro e moda.
Presidente, ad un anno e mezzo dalla nascita, è soddisfatto
dell’esperienza di Unionfiliere?
Sono molto soddisfatto: in questo periodo, accanto ai Comitati del-
le filiere “oro” e “moda” (eredi di Assicor e ITF), sono già stati co-
stituiti quelli per la “nautica” e per la “edilizia sostenibile”, lo scorso
settembre abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con la Fede-
razione dei Distretti Italiani che prevede la confluenza di tale strut-
tura all’interno della nostra organizzazione e, grazie anche a tale
accordo, altri Comitati di filiera sono in fase di costituzione. Credo
di poter dire che la scommessa fatta si sta rivelando vincente.
Quali sono, a suo avviso, le principali novità che caratterizza-
no Unionfiliere?
In primo luogo proprio il concetto, che va oltre quello di settore, di
filiera, cioè l’insieme articolato che comprende le principali attività
(ed i loro principali flussi materiali e informativi), le tecnologie, le
risorse e le organizzazioni che concorrono alla creazione, trasfor-
mazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un pro-
dotto finito.
In secondo luogo la ricerca di sinergie tra le diverse filiere, per
valorizzare al meglio quella “Italian way of life” così apprezzata nel
mondo, superando anacronistiche contrapposizioni e lavorando
per fare sempre più “sistema”.
Nel concreto come si esplica questo nuovo approccio?
Obiettivo primario di Unionfiliere è, infatti, quello di progettare ser-
vizi per le principali filiere del made in Italy che possano poi essere
implementati dalle singole Camere e/o dai distretti a favore delle
imprese.
Servizi pensati per l’intera filiera, che servano, anche, a far cresce-
re la consapevolezza degli operatori di essere “parte” della filiera.
A tal proposito è paradigmatica l’esperienza di TF – Traceability &
Fashion , il sistema di tracciabilità volontario (STV) delle Camere
di Commercio.
Essendo necessario, per ottenere la certificazione, tracciare tut-
te le fasi del processo produttivo (anche quelle realizzate in out-
sourcing), il STV si è dimostrato un ottimo “collante” tra le diverse
imprese, favorendone le interconnessioni all’interno della filiera e
rendendole, di fatto, un’unica grande impresa, condividendo, al-
meno teoricamente, sia gli strumenti di qualificazione del prodotto,
sia quelli di politica commerciale.
Il passo successivo, e lo stiamo già sperimentando, consiste nel
tentare di trasformare questi rapporti informali che già esistono
all’interno della filiera, in collaborazioni stabili, superando, in tal
modo, i limiti posti dalle ridotte dimensioni della singola impresa.
Veniamo ora allo specifico della filiera orafa. Quali sono state
l’iniziative promosse da Unionfiliere per questa filiera?
In estrema sintesi e solo per ricordare le iniziative più importanti
sviluppate da Unionfiliere e, in particolare, dal Comitato filiera oro
presieduto dall’amico Giuseppe Corrado:
-sono state attentamente monitorate le proposte di legge d’inte-
resse del settore (modifica della disciplina dei titoli e dei marchi di
identificazione dei metalli preziosi, regolamentazione del commer-
cio dei materiali gemmologici e dell’attività di “compro-oro”);
-si è strettamente collaborato con il Ministero dello Sviluppo Eco-
nomico per quel che riguarda l’adesione alla Convenzione sul
controllo e la marchiatura degli oggetti in metalli preziosi (la c.d.
Convenzione di Vienna);
-si è elaborato lo specifico documento normativo per il settore,
condizione preliminare essenziale per poter estendere anche ad
esso il sistema di tracciabilità volontario cui poc’anzi accennavo;
-sono state, altresì, affrontate tutte le problematiche di carattere
normativo, insorte durante quest’anno, in particolare la quella con-
nessa all’utilizzo del nichel nelle leghe orafe.
Ma, più in generale, sono stati seguiti con grande attenzione tutti
gli argomenti di interesse della filiera.
Un’attività davvero intensa. E per il futuro?
Certamente si proseguirà nelle iniziative per così dire tradizionali,
ma accanto a queste si svilupperanno azioni per la diffusione tra le
imprese della conoscenza degli strumenti offerti loro dal sistema
camerale sia attraverso l’adesione alla Convenzione di Vienna, sia
mediante “TF – Traceability & Fashion”, sistema di tracciabilità vo-
lontario delle Camere di Commercio italiane.
Oltre a ciò è nostra intenzione promuovere iniziative anche nel
campo dell’internazionalizzazione, del rilancio del mercato interno
e dell’innovazione tecnologica.
UNIONFILIERE
….
QUANDO L’ UNIONE E’ COLLABORAZIONE
A colloquio con Giovanni Tricca, Presidente del-
la Camera di Commercio di Arezzo e da un anno e
mezzo alla guida di Unionfiliere per la promozione
del Made in Italy.
il giornale dell’ Orafo - 39
Claudio Tomassini